Diario di una Escort: Autoconclusivo (Italian Edition) by Manuela Ricci

Diario di una Escort: Autoconclusivo (Italian Edition) by Manuela Ricci

autore:Manuela Ricci [Ricci, Manuela]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-04-17T16:00:00+00:00


Quando arrivammo al locale non ero affatto preparata, una miriade di fotografi e giornalisti erano tutti appostati di fronte all’ingresso.

«E adesso?», domandai con un filo di terrore.

«E adesso si va in scena Baby Doll».

Jace si fermò, un ragazzo aprì prima la sua portiera e poi la mia, le gambe mi tremavano, le mani presero a sudare mentre una pioggia di flash ci piovevano addosso come se non ci fosse un domani.

«Jace, chi è la ragazza misteriosa al tuo fianco?», domandò un giornalista al contempo che ci facevamo spazio per raggiungere l’ingresso del locale.

«La mia ragazza, ovviamente», rispose lui beffardo, anche se quella sua risposta sembrava quasi che contenesse un doppio senso.

Chi conosceva Jace Kendrik, sapeva che non aveva avuto una relazione che fosse durata più di una notte, tranne quella con Brenna, l’altra protagonista della serie.

Avevo letto alcune cose sul loro conto attraverso i vari siti di Gossip.

Quindi, rispondere: la mia ragazza, ovviamente, era una palese presa in giro.

«Come ti chiami?», mi urlò qualche altro giornalista, mi limitai a sorridere senza lasciare dichiarazioni, non ne avevamo discusso, sperai solo di entrare il più in fretta possibile nel locale.

Solo, che non appena varcammo le porte dorate del Piper, cambiai idea repentinamente.

Tutti si voltarono a guardarci, anzi, forse farei meglio a dire a guardarmi.

Nessuno di loro mi aveva mai vista prima di quella sera.

«Figlio di puttana», disse un ragazzo saltando quasi al collo di Jace, che lasciò la mia mano facendomi sentire completamente sola e spaesata.

«Ehi, fratello», rispose lui con sonore pacche sulla spalla del ragazzo.

«Allora, non mi presenti la tua ultima conquista?».

Jace mi attirò a sé come un cavernicolo.

«Lei è Avril, lui è il mio migliore amico Ethan», ci presentò.

«Piacere di conoscerti», dissi, porgendogli la mano, ma Ethan aveva tutto un modo suo di salutare, mi strappò dalle mani di Jace e mi prese in braccio, letteralmente, facendomi piroettare all’ingresso del locale.

Ecco, se qualcuno non si era ancora accorto della mia presenza, dopo quella scena non c’erano dubbi che sarei stata l’attrazione per eccellenza dell’intera serata.

«Tranquilla Baby Doll, so tutto», mi sussurrò all’orecchio Ethan prima di farmi sentire nuovamente il pavimento sotto ai piedi.

«Vieni, ti presento gli altri», disse Jace, intrecciando le sue dita nelle mie, Ethan ci seguì.

Il locale sembrava un ovale perfetto, il soffitto era alto e completamento rivestito di vetrate che lasciavano scorgere il cielo della notte, in fondo alla sala si intravedevano diversi banconi dei bar, lungo la sala erano disposti diversi divani di pelle bianca, la musica non era molto alta, si riusciva tranquillamente a sentire cosa si dicesse la gente.

E fu per quello che non mi sfuggii qualche commento al mio passaggio.

«Chissà dov’è l’ha pescata Jace».

Avrei tanto voluto fermarmi e dire a quelle quattro galline che non ero un pesce e che per tanto Jace non mi aveva pescato proprio da nessuna parte, ma mi trattenni.

Era la mia parte, quella della fidanzatina per bene, quella che avrebbe dovuto rimettere una parvenza di ordine nella sua vita ed ero pagata per quello, non dovevo dimenticarlo.

«Vuoi qualcosa



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